• Intervista a Giuseppe Bortone: "Fare sistema per sviluppare tecniche omogenee e monitorare i parametri ambientali"
    CAE MAGAZINE n.31 - Maggio 2019
    Intervista a Giuseppe Bortone: "Fare sistema per sviluppare tecniche omogenee e monitorare i parametri ambientali"

Intervista a Giuseppe Bortone: "Fare sistema per sviluppare tecniche omogenee e monitorare i parametri ambientali"

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Giuseppe Bortone, presidente Assoarpa e Arpae, presente per conto del Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente, prima del proprio intervento nel corso dell’incontro “Il sistema di allertamento nazionale: competenze e tecnologie per la mitigazione dei rischi naturali”, organizzato il 28 marzo da CAE a Bologna, ha parlato dell’importanza della Legge 132 e di quella sugli ecoreati, che sono fondamentali per creare un catalogo dei servizi ambientali a livello nazionale.".

Nel corso del proprio intervento Giuseppe Bortone si è soffermato innanzitutto sull’importanze del SNPA, il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale, perché uno degli obiettivi del futuro è la necessità di “fare sistema, avere la capacità di comunicare in maniera immediata e comprensibile con qualsiasi cittadino”. Per questo motivo SNPA lavora con ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente, e con APPA, Agenzie delle Province autonome per la Protezione dell’Ambiente, a fronte della Legge 132, del 2016, una legge particolarmente innovativa che si va ad aggiungere a quella sugli ecoreati, con un controllo delle fonti e dei fattori di inquinamento.

Un sistema che ha degli obiettivi molto alti, dal momento che “si è costituito un meccanismo di governance il cui obiettivo è quello di formare un catalogo unico dei servizi ambientali a livello nazionale, con un vero servizio unico ambientale per il Paese”. Per questo motivo è necessario fornire delle prestazioni tecniche omogenee in tutto il territorio nazionale, “puntando a creare una rete di laboratori nazionali per trovare le eccellenze; ad avere finalmente un corpo di polizia giudiziaria ambientale istituzionalizzata, per il controllo e la vigilanza del sistema stesso, che sia il riferimento delle informazioni ambientali, soprattutto nell’epoca degli open data”.

Dal sistema nazionale al singolo cittadino, come riesce SNPA a coniugare i due ambiti?

È fondamentale mettere insieme l’informazione sul dato ambientale con eventuali effetti sulla salute del singolo, della persona. Per questo motivo noi stiamo lavorando, come Sistema Nazionale di Protezione Ambientale, insieme all’Istituto Superiore della Sanità: abbiamo di recente firmato un protocollo proprio per adottare delle piattaforme comuni e condivise, che partano dal dato ambientale. Queste piattaforme avranno la capacità di monitorare i parametri ambientali in relazione a qualsiasi tipo di evento emergenziale, trasformandolo in una valutazione del rischio di esposizione dei cittadini, per arrivare in conclusione a una valutazione del rischio sulla persona. Le esperienze stanno crescendo: per esempio in Emilia Romagna abbiamo sviluppato molti codici, molti disciplinari, che ci hanno consentito in tempo reale di informare la popolazione riguardo l’entità dell’impatto sull’ambiente e sulle persone, per quanto riguarda alcuni eventi che si sono verificati nel territorio regionale, come ad esempio gli incendi. Credo che questo sia assolutamente necessario: il nesso ambiente-salute va declinato seguendo una logica di forte integrazione delle due componenti.

Durante il convegno di oggi si sta parlando di allertamento nazionale. Quali sono i sistemi utilizzati da SNPA?

Come Sistema Nazionale di Protezione Ambientale possiamo contare su una presenza sul territorio molto densa e definita – una presenza su tutte le regioni. Possiamo contare su 200 sedi, 10.000 addetti ai lavori, 21 agenzie ambientali – tra quelle regionali e quelle delle province autonome di Trento e di Bolzano –coordinate da quel soggetto nazionale che fa ricerca ambientale e protezione ambientale che è ISPRA. Le reti di monitoraggio sono disponibili quindi su tutto il territorio nazionale e forniscono le informazioni necessarie per caratterizzare la qualità dell’aria e produrre anche, attraverso gli strumenti della modellistica, delle previsioni a 48-72 ore, che riguardano l’evoluzione della qualità dell’aria. Lo scopo è quello di fornire un’informazione ai cittadini, supportando e valutando l’efficacia delle misure di tutela della qualità dell’aria – misure che sono messe in atto dai vari piani regionali all’interno dei rispettivi territori.


A cura di Giovanni Peparello



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